Cuccioli di eterocefalo glabro non conquistano il web
La rete usualmente impazzisce per micini, cagnolini, lupacchiotti, gufetti, cuccioli di bradipo, baby oranghi, ecc… ma nella feroce lotta alla conquista dei social una razza pare svantaggiata e discriminata, a denunciarlo è Ubaldo Barbogi, proprietario di Daisy, una femmina di eterocefalo glabro che è da poco diventata madre di numerosi piccoli. “Quando la mia Daisy ha partorito ho subito deciso di fare una sessione fotografica dell’allattamento dei cuccioli, poi l’ho pubblicata su internet e ho aspettato che il successo mi investisse, mi aspettavo migliaia di like e retwitt e che ovviamente la galleria venisse rilanciata dai siti web dei maggiori quotidiani, quindi fama, successo, soldi, figa…” ha dichiarato il Barbogi. Ma il tempo passava e le foto della cucciolata non ricevevano nessun “mi piace”, nessun commento del tipo “ke karini!” o “sono troppo tenerissimi!”, piuttoso si moltiplicavano messaggi del tenore di “che schifo!” e “cos’è questa merda?”.
Amareggiato per l’insuccesso il giovane ha poi deciso di cedere i suoi animaletti a una fabbrica di wurstel ed auto abbandonarsi in autostrada.