Le femministe in guerra contro film porno troppo sessisti

Le Pink Block, nuovo movimento estremista femminista, si scagliano contro l’industria pornografica. Secondo le attiviste l’immagine delle pornoattrici nei film hard è ridotta troppo spesso a quella di semplici giocattoli sessuali per esclusivo consumo dell’omaccione di turno e per la soddisfazione del pubblico virile. Il movimento ci tiene a specificare di non essere contrario alla pornografia ma pretende che i ruoli femminili vengano dotati di spessore psicologico e che nella narrazione si tenga conto anche della sensibilità e degli interessi della donna, ad esempio in questo genere di film la protagonista femminile si concede troppo facilmente, il che offre un immagine distorta e sessista della realtà. Le PB chiedono che almeno il 30% di ogni film porno sia occupato da fasi di corteggiamento galante antecedenti alla copulazione, l’ideale può essere una cena romantica in un ristorante esclusivo a spese dell’uomo, seguito dalla visione di un buon film con Hugh Grant, Jennifer Aniston o almeno Adam Sandler, poi una passeggiata nel parco, questo ritengono le attiviste, è il minimo che una donna possa richiedere prima di concedere un facial. Le femministe pretendono inoltre che dopo l’atto sessuale venga inserita una sessione di coccole della porzione non inferiore al 20% di tutto il girato.

Di Trabeoscopio

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